mercoledì 5 marzo 2014

Anche tu contro il gioco d'azzardo!

Cari amici, con la presente vogliamo sostenere e diffondere l'iniziativa dei Comuni di Thiene, Fara Vicentino, Lugo Vicentino e Zanè di promuovere la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sul gioco d'azzardo.
Come PRESIDIO LIBERA ALTOVICENTINO "EMANUELA SANSONE" apprezziamo l'iniziativa dei suddetti Comuni e condividiamo l'urgenza di regolamentare e limitare il gioco d'azzardo nonchè di sensibilizzare i giovani e le famiglie su questo tema.
Chi vuole firmare può recarsi presso gli URP dei suddetti Comuni. C'è tempo fino al 10 marzo. Per il Comune di Thiene la chiusura invece è prevista per il 25 Marzo. Ecco gli orari dell'URP di Thiene:
lunedì
09.00 - 12.30

martedì
09.30 - 13.30

mercoledì
09.30 - 12.30
16.30 - 18.15
giovedì
09.30 - 13.30

venerdì
09.30 - 12.30


Il gioco d'azzardo mette a rischio la serenità e la sicurezza di persone, famiglie e comunità. Altera i presupposti morali, sociali e civili degli Italiani: ai valori fondati sul lavoro, la fatica, i talenti, sostituisce il caso, la fortuna, l'azzardo. 
Nell’arco di dieci anni il territorio urbano è stato via via occupato da istallazioni di gioco d'azzardo generando rilevanti problemi di pertinenza delle amministrazioni locali. In base ai dati pubblicati da Legautonomie, l’Italia, con una spesa complessiva per giochi d’azzardo passata dai 24,8 mld del 2004 agli 87 mld del 2012 (più del 5% del Pil),  è prima in Europa e terza nel mondo tra i Paesi che giocano di più. 
Un settore, quello dei giochi,  cresciuto in maniera distorta e disordinata, all’interno di un quadro normativo frammentato e dai profili fiscali fortemente squilibrati che non riconosce in capo ai Sindaci alcun potere di intervento. Le amministrazioni locali, infatti, pur vedendosi ricadere sul territorio gran parte degli effetti sociali, economici, urbanistici e finanziari, non hanno alcun potere né d’indirizzo, né regolativo, né ispettivo.
Di fronte a questa situazione chiaramente insostenibile Legautonomie con Terre di Mezzo, riunite nella Scuola delle Buone Pratiche, hanno avviato una campagna di sensibilizzazione e mobilitato le amministrazioni locali intorno a due iniziative principali e strettamente collegate: Il Manifesto dei Sindaci per la legalità e contro il gioco d’azzardo e la  proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo.
La proposta di legge di iniziativa popolare è stata presentata il 9 ottobre nel Comune di Milano alla presenza di centinaia di amministratori e da qui è partita la raccolta delle firme.
In 21 articoli la proposta di legge intende riordinare in un codice unico le norme sul gioco d’azzardo necessarie per prevenire davvero le conseguenze nocive di questo gioco.
La proposta tocca i temi della tutela della salute delle persone, dei poteri ai Comuni,  del contrasto reale alle infiltrazioni mafiose e illegali, ai luoghi e caratteristiche dei giochi, recupero finanziamenti per le cure, la prevenzione e la ricerca.
Gli articoli della prima parte della legge intendono tutelare la salute dei cittadini e sanciscono che le persone più fragili vadano protette, ai minorenni debba essere impedito davvero di giocare, la pubblicità debba essere fortemente regolata (art. 4,5,6)
I giocatori patologici devono essere curati davvero, su tutto il territorio nazionale. I loro familiari devono avere assistenza psicologica (art. 7).
Si istituisce un fondo, mediante l’1% del fatturato complessivo del gioco d’azzardo, per la cura, la prevenzione e la riabilitazione e si incrementa il fondo antiusura per il pagamento dei debiti da GAP (art. 8).
Si avviano attività di ricerca e monitoraggio delle forme di GAP in Italia (art. 9) con l’1% delle somme non riscosse e delle multe. Viene finanziato l’Osservatorio sulle dipendenze da gioco d’azzardo. Si riorganizza l’Osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d’azzardo e si ridefiniscono le competenze dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (art. 12, 13).
La seconda parte conferisce maggiori poteri ai Comuni e asserisce che i sindaci, sentiti i questori, sono le autorità che autorizzano l’apertura di sale da gioco e l’installazione di apparecchi per il gioco (art. 11). Ai Comuni vanno trasferiti finanziamenti specifici per attività formative e culturali (art. 9) mediante lo 0,50% delle somme giocate che va trasferito sulla L 328/2000.
Quindi la legge si interessa del contrasto alle infiltrazioni mafiose, ai flussi di denaro illegali, ai fondi di investimento, trust e società anonime e con caratteristiche di opacità (art. 14, 15, 17).
Si prevede l’applicazione il codice delle leggi antimafia. I soggetti condannati, anche senza sentenza definitiva, o solo imputati, così come i loro familiari, non possono ottenere concessioni.
Le società fiduciarie, i trust e i fondi di investimento sono obbligati a dichiarare l’identità del soggetto mandante o del titolare effettivo.
I flussi finanziari devono essere tracciabili mediante l’uso di conti correnti bancari e postali, i clienti che compiono operazioni sensibili vanno identificati e i dati trascritti mediante sistemi informatici. Tutte le operazioni diventano tracciabili con l’istituzione dei registri delle scommesse e dei concorsi pronostici .
Circa i luoghi del gioco prevede che entro due anni dall’approvazione della legge si potrà giocare d’azzardo solo nelle sale gioco, autorizzate con legge apposita.
I giocatori possono chiedere di essere esclusi dal gioco, nelle aree per il fumo non devono esserci apparecchi per il gioco, le giocate devono avere una durata minima di 4 secondi, sono vietati apparecchi per la lettura automatica delle giocate, il costo di ogni partita non deve essere superiore a 1 euro e ogni vincita non deve superare i 100 euro.
La proposta di legge prevede che percentuali del fatturato, dei premi non riscossi e delle multe vadano per la cura, prevenzione, formazione e ricerca (art. 8,9).
Altri articoli della legge riguardano l’armonizzazione fiscale tra il gioco d’azzardo e le altre imprese (Art. 10) ed il  contrasto reale all’evasione fiscale e tributaria (art. 16) con sanzioni più aspre (art. 21).

Per info è possibile consultare il sito: www.lombardia.legautonomie.it www.scuoladellebuonepratiche.it

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